INTERROGAZIONE PARLAMENTARE E CONSEGNA DEL DOCUMENTO CON RACCOMANDAZIONE ALLA COMMISSIONE PER LA CLASSIFICAZIONE DELLE OPERE CINEMATOGRAFICHE
- 18 Aprile 2025
- Inserito da: link-italia

VIOLENZE SU ANIMALI NEL CINEMA
Il Decreto Legislativo n. 203 del 7 dicembre 2017, in attuazione dell’articolo 33 della Legge n. 220 del 14 novembre 2016, ha riformato la disciplina della revisione cinematografica, introducendo nuove disposizioni in materia di classificazione delle opere cinematografiche con riguardo agli aspetti organizzativi, procedimentali e sanzionatori. Tale riforma ha previsto la costituzione di una Commissione per la Classificazione delle Opere Cinematografiche, che ha sostituito la precedente Commissione per la Revisione Cinematografica.
La normativa attuale prevede che le opere cinematografiche siano classificate, in base al pubblico di destinazione, nelle seguenti categorie: a) opere per tutti; b) opere non adatte ai minori di anni 6; b-bis) opere non adatte ai minori di anni 10; c) opere vietate ai minori di anni 14 (salvo che il minore abbia compiuto almeno 12 anni ed sia accompagnato da un genitore o da chi esercita la responsabilità genitoriale); d) opere vietate ai minori di anni 18 (salvo che il minore abbia compiuto almeno 16 anni ed sia accompagnato da un genitore o da chi esercita la responsabilità genitoriale).
Nel Decreto Attuativo in vigore dal 1° febbraio 2025, l’icona violenza comprende finalmente anche la violenza sugli animali per cui con “Violenza. Si fa riferimento a tutti i tipi di violenza, da quella fisica a quella psicologica, inclusi i casi di stupro e molestie sessuali, nonché i maltrattamenti nei confronti degli animali e dell’ambiente, con riferimento non solo alla violenza fisica ma anche a forme di disprezzo, umiliazione e non rispetto dei bisogni etologici”.
L’esposizione di minori a scene di violenza sugli animali, sia reale che virtuale, è riconosciuta avere effetti negativi sullo sviluppo psicologico e comportamentale.
La letteratura scientifica in psicologia, psichiatria, criminologia, vittimologia e scienze investigative, insieme agli studi italiani in zooantropologia della devianza[1], conferma la correlazione tra il maltrattamento di animali e la predisposizione a condotte devianti e antisociali. Ricerche nazionali (F. Sorcinelli et al.) e internazionali hanno ampiamente dimostrato l’esistenza del cosiddetto LINK: Correlazione fra maltrattamento e/o uccisione di animali, violenza interpersonale e ogni altra condotta deviante, antisociale e/o criminale (F. Sorcinelli 2012). Studi come quelli condotti da Malcom Plant della Teesside University in “Making the Link”, evidenziano che “assistere alla brutalità sugli animali desensibilizza i giovani e li rende inclini alla violenza per tutta la vita”.
Tra gli studi scientifici di LINK-ITALIA, è di riferimento Il Report 2016. Zooantropologia della devianza[2], studio condotto nelle carceri e prodotto grazie alla collaborazione con il NIRDA del Corpo Forestale dello Stato e il Dipartimento di Amministrazione Penitenziaria, da cui emerge con chiarezza come la violenza sugli animali costituisca l’anticamera della violenza interpersonale, essendo un ambito specifico di allarme e/o pericolosità sociale.
Tra i dati allarmanti evidenziati dalla ricerca:
- Il 92% di chi era finito in carcere per lesioni, aveva prima assistito e/o maltrattato e/o ucciso animali da minorenne;
- Il 94% di chi era finito in carcere per maltrattamenti in famiglia, aveva prima assistito e/o maltrattato e/o ucciso animali da minorenne;
- Il 90% di chi era finito in carcere per reati sessuali, aveva prima assistito e/o maltrattato e/o ucciso animali da minorenne;
- L’87% di chi era finito in carcere per omicidio, aveva prima assistito e/o maltrattato e/o ucciso animali da minorenne.
La Convenzione ONU[3] sui Diritti del Fanciullo stabilisce che i minori devono essere protetti da ogni forma di violenza fisica e/o psicologica, inclusa quella esercitata o rappresentata sugli animali, riconoscendo che l’esposizione a tali immagini si configura come forma di violenza psicologica, in grado di compromettere lo sviluppo emotivo e sociale del bambino.
La psicologia dello sviluppo evidenzia che l’apprendimento nei minori avviene prevalentemente attraverso osservazione e imitazione di modelli, come descritto anche dagli studi di zooantropologia che definiscono tale meccanismo “cooptazione”.
Pertanto, la riproduzione e la normalizzazione di atti di violenza sugli animali nei media influenzano negativamente il comportamento dei più giovani esercitando quella che viene definita pedagogia nera.
Viste le premesse e vista la Produzione di un Documento Tecnico da parte di Francesca Sorcinelli Presidente LINK-ITALIA, l’Onorevole Devis Dori ha depositato una Interrogazione a risposta scritta al Ministero della Cultura con la seguente richiesta:
(…) Considerata la rilevanza educativa e formativa delle immagini a cui i minori sono esposti, appare opportuno che tutte le opere cinematografiche e audiovisive contenenti violenza sugli animali con riferimento non solo alla violenza fisica ma anche a forme di disprezzo, umiliazione e non rispetto dei bisogni etologici, siano classificate come d (divieto ai minori di 18 anni), per limitare l’accesso ai bambini e adolescenti a contenuti dannosi per il loro sviluppo psico-sociale, rispondendo altresì alla crescente sensibilità sociale verso la tutela degli animali e contribuendo a promuovere una cultura della non violenza e del rispetto della vita in tutte le sue forme. Se il Ministro interrogato intenda adottare iniziative finalizzate ad indirizzare la Commissione per la Classificazione delle Opere Cinematografiche ad apporre la classificazione d – vietate ai minori di 18 anni – a tutte le opere audiovisive contenenti scene di crudeltà sugli animali.
Il Documento LINK-ITALIA, con la stessa raccomandazione, è stato inviato inoltre ai Referenti della Commissione in oggetto:
Spettabili Referenti delle Commissioni per la Classificazione delle Opere Cinematografiche,
in continuità con l’impegno nella tutela dei minorenni espresso nella Ratifica del Commento Generale 26 sulla Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo dell’ONU (18 settembre 2023), nella Legge Dori su Bullismo e CyberBullismo (15 maggio/14 giugno 2024), in Commissione Parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza (Audizione F. Sorcinelli 14 febbraio 2’24/ Documento della Commissione 3 dicembre 2024) e nell’Interrogazione Parlamentare a Risposta Scritta (20 marzo 2025) dell’Onorevole Devis Dori, con la presente desideriamo trasmetterVi il Documento in allegato come valido strumento da sottoporre alla Vostra attenzione in una cornice volta da un lato a sostenere il ruolo di vigilanza dello Stato nel tutelare e proteggere l’infanzia e l’adolescenza, dall’altro al rinforzo delle conoscenze tecniche a Voi in capo nella Classificazione delle Opere per la visione da parte di bambini e ragazzi, con particolare focus sulle implicazioni psicosociali dell’esposizione di minorenni alla violenza su animali.
Poiché di loro diretto interesse, chiediamo cortesemente di poter rendere noto il Documento, per Vostra parte, ai Membri esperti della Commissione.
Francesca Sorcinelli 18 aprile 2025
Restiamo quindi in attesa della risposta dei Referenti delle Commissioni, augurando un buon lavoro a tutti ed in particolar modo ai Membri rappresentanti delle Associazioni Animaliste impegnati in questo importante ruolo a difesa dei Minori.
Associazione LINK-ITALIA
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[1] Zooantropologia della Devianza, branca della Zooantropologia fondata da Francesca Sorcinelli come disciplina di riferimento sul Fenomeno LINK per l’Italia.
[2] Report 2016. Zooantropologia della Devianza. Profilo Zooantropologico Comportamentale e/o Criminale del Maltrattatore e/o Uccisore di Animali. Francesca Sorcinelli LINK-ITALIA, Rossano Tozzi NIRDA – Corpo Forestale dello Stato.
[3] Ratifica del Commento Generale 26 della Convenzione Sui Diritti del Fanciullo, ONU 18 settembre 2024.